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Carlo III decise di adattare il Mercato ad archivio per tutti i documenti riguardanti i possedimenti spagnoli nelle Indie.
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Questo edificio classico nacque per conservare adeguatamente gli scambi commerciali dei mercanti della città. Questi, tradizionalmente, li realizzavano sui gradini della Cattedrale, tuttavia, nelle giornate di pioggia, arrivavano a invadere l'interno della chiesa, provocando costanti critiche da parte della Comunitá ecclesiastica. Di conseguenza, Cristóbal de Rojas y Sandoval, arcivescovo della città, inviò una lettera di protesta a Filippo II nel 1572. Il re decise quello stesso anno la costruzione del Mercato. La pianta si deve all'architetto dell’ Escorial Juan de Herrera. L'edificio sorge su una base che copre i dislivelli del terreno. É di pianta quadrata con lati di 70 metri con un grande patio centrale anch’esso quadrato. Sulla facciata posteriore si erge il monumento chiamato del Trionfo che fu eretto per ricordare che in quello stesso luogo si terminò la celebrazione della Messa interrotta nella Cattedrale a seguito del terremoto di Lisbona del 1755. Carlo III decise di adattare il Mercato ad archivio per tutti i documenti riguardanti i possedimenti spagnoli nelle Indie. L'architetto Luis de Cintora seguì le modifiche, tra il 1785 e il 1789, che lo trasformarono nell'Archivio Generale delle Indie. Del suo intervento risalta la superba scala principale in marmo policromo, chiaro esempio del mantenimento della tradizione barocca in questo periodo tardivo, in contrasto con le correnti neoclassiche. Lo scultore Blas Molner realizzò gli scaffali in mogano. L’impressionante collezione dell’ Archivio, con 43.175 fascicoli e 3.400 mappe, è essenziale per la conoscenza della conquista e della colonizzazione dell'America. |